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Vallefiorita, dietro il caso del “giovane segregato” il dolore di una madre in cerca di aiuto

La vera storia del 27enne con disturbi cognitivi

Panorama di Vallefiorita

All’inizio c’è stata la segnalazione di un medico che dava la notizia di un giovane segregato in casa, in un piccolo centro della Calabria, e di una madre che si sarebbe approfittata di questa situazione. Poi è venuta fuori una storia commovente con al centro persone da aiutare. La donna con suo figlio vive a Vallefiorita. La sua vicenda è stata ripresa dai media nazionali e regionali perché si era detto che il protagonista, il ragazzo, veniva tenuto a letto da oltre 20 anni legato e segregato. Si è parlato di un cavernicolo che non ha mai conosciuto nessuno. «Non sa mangiare, ingoia, nasconde i polsi per paura di essere legato, gli è stato messo il pannolone perché se la fa addosso, non sa camminare, gattona a quattro zampe, non sa parlare», questa la testimonianza di un medico che lo aveva visitato in una struttura d’accoglienza. Ma a Vallefiorita tutti conoscono la storia della signora e di suo figlio che ha 27 anni. Tutti hanno provato a darle una mano, conoscendo la sua situazione con un figlio con problemi cognitivi. Sono diverse le testimonianze che provengono dai vallefioritesi, soprattutto dopo che la vicenda è balzata agli onori della cronaca in un programma televisivo nazionale di punta. Una, in particolare, racconta che Pina aveva sposato un uomo difficile, da cui ha avuto due figli.

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