Lo stop della Consulta al Piano casa spinge la Regione ad accelerare sul varo di una nuova legge capace di far uscire dall’incertezza un settore vitale per l’economia calabrese. Sull’asse Cittadella-Palazzo Campanella si sta mettendo a punto un testo capace (o, meglio, si spera) di recepire i rilievi e superare le anomalie segnalate dai giudici della Corte costituzionale sulla normativa approvata nel 2020. Fonti qualificate assicurano che la versione aggiornata del Piano casa sarà concepita nella forma di una legge a carattere ordinario, che dunque non necessiterà di proroghe od aggiustamenti con cadenza annuale da parte del Consiglio regionale. Agevolerà i piccoli ampliamenti e le demolizioni e ricostruzioni con premio di cubatura degli edifici ad uso civile (abitazione e commerciale). Tali trasformazioni saranno finalizzate al miglioramento funzionale ed alla riqualificazione sismica e termoenergetica dei manufatti in oggetto. I vertici di Giunta e Consiglio regionale - così come auspicato dal presidente dell’assemblea legislativa, Filippo Mancuso, e dal suo vice Pierluigi Caputo - assicurano che il testo finale rifletterà la collaborazione interistituzionale (in particolare tra organi del Consiglio e dei Dipartimenti della Regione ed il ministero Mic ex Mibact), con cui gli apparati regionali instaureranno a brevissimo un tavolo tecnico di confronto, al fine di «garantire lo sviluppo sostenibile del territorio, salvaguardandone il più possibile le peculiarità, le risorse naturalistico/faunistiche, i centri storici e tutte le aree già sottoposte a tutela». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria