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Carenze infrastrutturali nelle scuole. Calabria fanalino di coda nel Paese

Efficientamento energetico inadeguato in due istituti su tre analizzati. I deficit aumentano nelle aree interne ed a più alto rischio sismico

Barriere architettoniche, consumi energetici elevati, riscaldamento e progettazione antisismica non in linea con le ultime innovazioni. Le scuole calabresi presentano ancora importanti carenze dal punto di vista infrastrutturale. A metterle in fila ci ha pensato il think thank di Cassa depositi e prestiti attraverso uno studio incentrato sull’edilizia scolastica e le opportunità offerte dai fondi in arrivo con il Pnrr. Le realtà sono state analizzate attraverso quattro dimensioni aggregate in un Indice di carenza strutturale (Ics).

Ne viene fuori un quadro a tinte fosche: gli esperti infatti segnalano che tra Calabria e Sicilia si concentrano i 32 istituti con deficit strutturali in tutte le categorie prese in considerazione. In particolare, le carenze segnalate per le scuole calabresi sono mediamente il doppio di quelle rilevate per gli istituti del resto d’Italia. Dall’analisi delle singole componenti dell’indice emerge come il “difetto” strutturale più diffuso riguardi l’efficientamento energetico degli edifici. Il 33,5 per cento delle strutture non presenta accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici. Anche in questa specifica dimensione alcune aree del Mezzogiorno mostrano criticità maggiori. In Calabria quasi due edifici su tre non presentano accorgimenti di questo tipo. Meno diffusa, ma rilevante, è l’inadeguatezza di progettazione antisismica, soprattutto lungo la dorsale appenninica. Oltre il 70 cento degli edifici sul territorio nazionale, infatti, risulta ubicato in zone a rischio sismico.

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