Quattro pagine scritte a mano. A stampatello e in italiano corretto. Il destinatario sulla busta gialla da lettera è la Gazzetta del Sud anche se tra le righe si capisce subito che lo scritto è indirizzato ad Antonella Pagliuso, sorella del penalista lametino ucciso la notte del 16 agosto del 2016. Il mittente è Marco Gallo, il 38enne perito tecnico condannato nei giorni scorsi all’ergastolo per l’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso. Subito dopo la sentenza di condanna la sorella della vittima ha dichiarato di perdonare il killer e di volerlo incontrare, un giorno, per guardarlo negli occhi. «Sono anni che scrivi delle cattiverie sul mio conto senza avermi mai visto o conosciuto – scrive Gallo nella missiva – non ti va proprio che continuo a professarmi innocente quale sono sempre stato e sarò finchè vivrò. Vuoi avere giustizia a ogni costo, anche con un presunto colpevole e non il vero responsabile di quanto accaduto. Hanno scritto che sei pronta a incontrarmi: se questo può servire a farti stare meglio allora ti aspetto al più presto, sai dove trovarmi. Il buon Natale che mi hai augurato Antonia spero tanto che lo hai passato tu, perché io l’ho passato a pregare per te e tutti coloro che hanno deciso di togliermi la vita per chiudere in fretta il caso, lasciando tanti interrogativi sullo stesso. In me vedi il volto di un innocente ed estraneo a tutto, speranzoso che prima o poi la giustizia trionferà su tutto». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria