La gente si gode la libertà di questi ultimi giorni di misure lievi, facendo fibrillare illusioni, nutrendo passioni, muovendosi pericolosamente in massa tra assembramenti in centro e code per lo shopping delle feste o per l’aperitivo al bar. Scene di normalità in un periodo che non può essere considerato normale. Si attendono le prescrizioni governative che rischiano di limitare il Natale e, soprattutto, la notte di San Silvestro. I sindaci di Corigliano Rossano, Diamante e Fuscaldo, nel Cosentino si sono già mossi sospendendo gli eventi del cartellone. Ieri in Calabria sono finiti a referto altri 475 nuovi casi (17 a Catanzaro, 77 a Cosenza, 40 a Crotone, 322 a Reggio, 17 a Vibo e altri due di altra regione), rispetto ai 189 di lunedì scorso. Il tasso di positività ha rotto gli argini piombando a quota 10,23%, una dimensione dove la regolarità tracciamento non è garantita. L’incidenza cumulativa ha superato i 201 casi settimanali (il Reggino ne segna ben 325). La necessità di misure efficaci non s’è attenuata. Basta dare un’occhiata agli ospedali per comprendere che l’uscita dal tunnel è lontana. Negli ultimi giorni, la crescita del numero dei pazienti ospedalizzati con sintomi e di quelli in terapia intensiva è stata impressionante. Anche ieri il dato è stato aggiornato con altri dieci ricoveri (2 a Catanzaro, 2 a Cosenza e 6 a Reggio) in area medica. Il tasso di occupazione sale al 23,15%. Lieve flessione in terapia intensiva grazie al paziente estubato a Catanzaro che riporta a quota 20 il totale delle postazioni occupate nelle Rianimazioni con un tasso di occupazione al 10,75%. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria