«Sebbene l’età pediatrica risulti essere tra quelle meno colpite dal Sars-CoV2 ed i casi gravi in questa fascia non siano frequenti, alla luce dell’evidente incremento dei contagi e dei ricoveri osservati in questo ultimo periodo, è possibile prevedere un aumento della morbilità dell’infezione in questi bambini e quindi dei rischi e ad essa correlati. D’altra parte, recenti evidenze scientifiche hanno inoltre dimostrato anche a quest’età la presenza di gravi complicanze, oltre alla ben codificata malattia infiammatoria multisistemica (Mis-c), conseguenti ad un’infezione pauci o asintomatica da Sars-CoV-2, come sta emergendo per l’adulto». Così osserva Domenico Minasi, presidente della sezione Calabria della Società italiana di Pediatria, che dirige anche la pediatria del Grande ospedale metropolitano di Reggio, entra nel cuore di una questione sempre più attuale: perché vaccinare i bambini della fascia di età 5-11 anni. Una domanda che ci riporta anche a quanto accaduto proprio in questi giorni tra il caso della piccola di Cosenza e i due ragazzini con polmonite bilaterale che hanno avuto necessità di ricovero al Gom.
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