
La sanità diventa terreno di scontro politico in queste ore. Al centro del contendere la legge, votata a maggioranza in Consiglio regionale, che istituisce “Azienda Zero”, un maxi organismo che avrà il compito di assorbire le funzioni amministrative finora svolte dalle singole Aziende sanitarie ed ospedaliere.
I capigruppo dell’opposizione, Amalia Bruni (Misto), Nicola Irto (Pd) e Davide Tavernise (M5S), bocciano il progetto di legge caldeggiata dal presidente Roberto Occhiuto e sostenuto dal centrodestra. «Per la sanità è l'ennesima occasione sprecata, in questo modo non si va da nessuna parte. Abbiamo mostrato grande disponibilità e apertura al presidente della Regione - proseguono i rappresentanti del centrosinistra - ma evidentemente mal consigliato Occhiuto ha deciso di scegliere una strada che noi consideriamo profondamente sbagliata.
Ci è stata negata la possibilità di approfondire le tematiche sia di Azienda zero, sia dell'incorporazione del “Pugliese-Ciaccio” nell'università con tutti i risvolti del caso. Se avesse voluto davvero una sanità super partes, espressione di un progetto collettivo e davvero fuori dalle mire della politica come ha sempre sostenuto - aggiungono - avrebbe potuto rapidamente dare l'avvio alle commissioni o rimandare come richiesto la discussione e in ogni caso promuovere un tavolo di concertazione dove poter approfondire e studiare tutti i temi».
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