Rete assistenziale pediatrica in Calabria, un Manifesto indica come “rifondarla”

Otto punti per “rifondare” l’intera rete assistenziale pediatrica in Calabria. Per superare criticità e «evidenti» limiti, dettati soprattutto dall’assenza di un piano strategico regionale e per garantire risposte adeguate ai bisogni dei bambini calabresi e per contrastare la migrazione sanitaria. A mettere a punto il “manifesto” sono stati i pediatri calabresi i quali ritengono «indispensabile e non più rinviabile la riorganizzazione dell’assistenza pediatrica nella regione». Riorganizzazione che – e qui il “suggerimento” va al governatore-commissario della sanità Roberto Occhiuto – non potrà prescindere da «principali e inderogabili» obiettivi. Ed i pediatri calabresi ne elencano otto dando così non solo forma anche sostanza al “manifesto”.
Al primo punto i pediatri – stamattina gli Stati generali della Pediatria calabrese saranno riuniti (inizio ore 9) nell’Aula magna B dell’Università Magna Graecia di Catanzaro – pongono «il riconoscimento della centralità del bambino nell’assistenza pediatrica ospedaliera e territoriale che deve essere erogata – evidenziano– da strutture e figure professionali a esso dedicate». Al secondo punto viene posta la definizione «della Rete regionale delle Cure pediatriche, mediante l’elaborazione – viene spiegato – di nuovi modelli organizzativi, strutturati a diversi livelli operativi, capaci di soddisfare i bisogni di salute dei minori calabresi e ridurre la migrazione sanitaria». E ancora, terzo e quarto punto riguardano «il potenziamento delle funzioni assistenziali delle strutture ospedaliere di ricovero pediatriche e neonatali, superando le carenze strutturali, tecnologiche e organizzative esistenti», nonché la «riorganizzazione dell’assistenza pediatrica territoriale».