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Calabria, aumentano i posti in terapia intensiva

Aggiunti 7 nuovi letti (ma il personale c'è?) per arginare le difficoltà

Il virus avanza a grandi passi verso città e paesi, scavalcando le frontiere, muovendosi sulle orme della gente. Corre la nuova variante, quella ancora misteriosa che l’Oms ha etichettato come “Omicron”. In treno, in aereo, in autobus, senza confini, senza una meta. Fortunatamente negativi i primi riscontri sui tre contatti calabresi del paziente 0 campano. La pandemia segue da settimane il percorso arido e corroso di una curva che porta il segno di una erosione sempre più inquieta nei nostri ospedali. Nell’ultima settimana (tra il 23 novembre e ieri) l’occupazione degli ospedali è cresciuta nelle due aree. Cinque pazienti in più nei reparti internistici e altri 4 nelle terapie intensive.

Ospedali

Il dato delle ultime 24 ore riporta un tasso del 12,82% in area medica e, grazie ad una alchimia contabile, quello delle Rianimazioni in discesa all’8,70%. In sostanza, secondo Agenas, la Calabria ha aggiunto 7 postazioni in più rispetto alle 174 già dichiarate in precedenza. Una correzione utile per “annacquare” una percentuale pericolosissima giunta alla soglia di rischio (era al 9,20% e un eventuale nuovo paziente intubato sarebbe stato decisivo per il passaggio oltre la soglia di rischio). Quello della disponibilità dei posti letto già attivi e comunicati periodicamente dalle Regioni sembra discostarsi dalla realtà degli ospedali. Del resto, la sostenibilità massima dei reparti calabresi, in base all’organico dei sanitari specializzati in servizio (nelle strutture regionali mancano più di un centinaio di anestesisti rianimatori), non supererebbe i 160 posti letto. Il principio dei vasi comunicanti (che è pratica diffusa in tutte le regioni) rischia di imboscare la vera emergenza della Calabria rappresentata dallo stato di salute precario della sua sanità e dei suoi ospedali. Nelle corsie trasformate in gironi di sofferenza, i “camici bianchi” lottano contro malattie e frustrazione. Un capitale umano che è sempre più raro dopo 1 anni di mancato turn over.

Contagio

Ieri sono finite a referto 146 nuove diagnosi. Un censimento “povero” (come ogni lunedì, anche se 7 giorni fa ne erano state dichiarate 17 in meno). Negli ultimi sette giorni la Calabria ha dichiarato 1.569 positivi con un incremento di 428 persone in isolamento. Crescono anche i decessi: +13 in sette giorni. E ieri si sono registrate altre due vittime: una di Cariati, spirata in Terapia intensiva al “Mater Domini” e un 77enne di Longobucco, morto all’”Annunziata”.

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