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Calabria, sature le terapie intensive

Gli ultimi tre ricoverati hanno spinto il tasso di occupazione al 9,2%. Un eventuale nuovo ingresso porterà la regione oltre il limite

La storia del Covid in Calabria è dove lottano, soffrono, si ammalano e guariscono donne e uomini di questa terra. Una storia che ogni giorno si colora di tante altre storie. Trame che seguono l’algoritmo della pandemia che ogni giorno genera numeri diversi. Il virus continua a riempire gli ospedali calabresi mettendo a dura prova la resilienza di un sistema sanitario piegato da undici anni di commissariamento. Tutte le strutture sono in evidente sofferenza. L’“Annunziata” ha esaurito la capienza dei posti disponibili in Rianimazione (6) e dirottato a Catanzaro (il secondo trasferimento in due giorni) un settimo paziente bisognoso di cure intensive. E, anche l’area medica dell’hub cosentino è vicina al collasso (solo 2 letti disponibili). L’attenzione, però, è rivolta, soprattutto alle aree critiche vicine alla saturazione in tutta la regione dopo i tre nuovi ingressi di ieri. La soglia epidemica del 10% è prossima, ieri ha toccato il 9,2%. Un nuovo ricovero e il diaframma sarà abbattuto. Meno in affanno i reparti internistici, nonostante i due ricoveri in più di ieri. Complessivamente, sono 115 i malati nelle corsie Covid e il tasso di occupazione è all’11,87%.

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