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Calabria, bocciate le modifiche al Piano casa. La Consulta: testo incostituzionale

La legge calabrese era stata approvata nell’estate del 2020. La scure si abbatte sulla sanatoria votata in Consiglio regionale. Nel testo originario figuravano ampliamenti volumetrici “generosi”

Le norme straordinarie del Piano casa adottate dalla Regione per il rilancio dell’edilizia sono illegittime. La bocciatura che arriva dalla Consulta è senza appello: la legge varata in Consiglio regionale nell’estate 2020 viola la Costituzione. È uno stop pesante, quello arrivato da Roma, destinato a segnare uno spartiacque in un settore che sta conoscendo un periodo florido dopo l’approvazione di alcuni provvedimenti – tra questi, sicuramente, il cosiddetto Superbonus 110 per cento – in Parlamento.
Nel provvedimento stoppato dai giudici costituzionali era stata sancita, in quella che ha i crismi di una sanatoria, la proroga al 31 dicembre 2021 di alcune misure eccezionali: tra queste, l’innalzamento della percentuale (dal 15 al 20) di ampliamento volumetrico sugli edifici residenziali e non residenziali; la possibilità di incrementare il volume anche per gli edifici unifamiliari maggiori di 1000 mc a patto che fosse migliorata la classe energetica oppure l’efficienza sismica; la riduzione da 2,30 a 2,10 metri (addirittura fino a 2 metri per i comuni montani) dell’altezza media ponderale necessaria ai sottotetti e ai seminterrati per il recupero ai fini abitativi.

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