Il virus fluttua dentro statistiche inquiete, scomponendosi fino a diventare, praticamente, invisibile. Ma poi, ritorna spavaldo, come se avesse nel petto una tempesta di fuoco, facendo ressa e accalcandosi ovunque, nelle città, nei quartieri, nelle scuole, nelle corsie di ospedali. Ieri, una nuova frenata. Solo 148 nuovi positivi (con punte a Reggio, 64, e Cosenza, 53) individuati attraverso la lavorazione di 3.635 tamponi e un tasso di positività del 4,07%. Ma c’è la contabilità del dolore che non si ferma e rende angosciante il quotidiano scenario con altri tre morti, uno dei quali, un 47enne di Crosia, si è arreso nella Rianimazione di Cosenza. Con quel suo angosciante calpestio il Covid sta piegando, soprattutto, la resistenza dei più fragili e di chi non s’è ancora vaccinato. Il rischio è che l’unico modo per tenerlo lontano sia quello di ricorrere alle restrizioni. Ma i presidenti delle Regioni intendono applicare eventuali limitazioni solo a chi ha deciso di non proteggersi. Roberto Occhiuto riassume il pensiero dei governatori: «Se dovessero esserci delle nuove eventuali restrizioni, noi presidenti di Regione abbiamo chiesto che queste debbano riguardare solo i non vaccinati. Trovo irragionevole non vaccinarsi, perché mi fido della scienza: i non vaccinati muoiono nove volte di più rispetto agli immunizzati. Le eventuali restrizioni per i non vaccinati non sarebbero una punizione, sarebbero semplicemente la diretta conseguenza di una loro libera scelta. Non si può pensare che le conseguenze di una libera, ma irresponsabile, scelta possano essere patite dalla maggioranza della popolazione che si è vaccinata. Nella mia Regione voglio continuare a vedere i ristoranti, gli alberghi, i bar e le attività commerciali, aperti. Se ci dovessero essere delle restrizioni significa che in questi luoghi non potranno accedere i non vaccinati».
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