L’orizzonte resta impregnato dei miasmi di un virus che non si stanca di viaggiare dentro diagrammi incerti che seguono l’aritmia irregolare dell’algebra. A ondate, su e giù, senza logica, il covid sta riportando la paura in questo nostro mondo smemorato che pensava d’aver imboccato, finalmente, la via d’uscita verso la normalità. Ma le ultime settimane ci hanno riportato su un crinale sabbioso da dove affiora quanto c’è di illusorio nei nostri sforzi e nelle nostre convulsioni. Il report delle ultime ore in Calabria disegna uno scenario intossicato dalla pandemia con 230 nuove diagnosi tracciate attraverso 4.918 tamponi (compresi quelli finalizzati ad ottenere il green pass temporaneo) e un tasso di positività che si riporta a quota 4,68%. Secondo i dati dell’Ufficio del commissario nazionale, in Calabria la platea degli ultracinquantenni mette insieme, complessivamente, 858.747 individui. Non tutti risultano immunizzati. Il 14,67% non ha ancora ricevuto una sola dose del vaccino. Si tratta di 125.978 calabresi a grave rischio in caso di infezione. La percentuale più alta di assenti (il 17,54%) è costituito dalla frazione degli ultraottantenni. In valori assoluti, però, il contingente più numeroso dei no vax è quello dei cinquantenni (50-59 anni): in 46.908 non si sono ancora recati nei centri vaccinali o nelle farmacie autorizzate.
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