Incuria e desolazione. Si presentano così le stazioni ferroviarie fantasma sul Tirreno cosentino. Lungo la costa se si fa eccezione agli scali principali la maggior parte di loro sono diventate cattedrali nel deserto nel trasporto su rotaia. Dopo il boom degli anni ‘70 e ‘80 sono progressivamente nel nuovo millennio diventate rifugio dei senza tetto. In alcune di loro passano oggi soli i treni regionali. L’alta velocità lungo il litorale è un privilegio solo per poche stazioni. Tante biglietterie sul versante tirrenico hanno chiuso da tempo, così come i bar e le attività che vi erano presenti. Con i pochi convogli che si fermano non avrebbero avuto modo di continuare a restare in vita. «La trascuratezza delle stazioni lungo le linee ferroviarie del Tirreno cosentino – spiega il sindacato Usb - è sotto gli occhi di tutti. Non c’è più personale a presenziare gli scali dove esistono ancora le fermate dei treni. La politica ha lasciato poi che si cancellassero molte fermate nelle stazioni del Tirreno cosentino. Alcune delle quali versano in completo stato di degrado. Anche nell’altro Ionio la situazione è in alto mare». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria