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Calabria, il Recovery “riforma” pure le interdittive

Reazioni positive sulla normativa che si appresta a varare il governo e che prevede il contraddittorio tra imprese e prefetti

Prefetture in standby. Il decreto legge sul Recovery apre una nuova fase non solo per quanto attiene le risorse destinante alla crescita economica del Mezzogiorno, ma anche per quanto concerne le interdittive antimafia, da sempre croce e dolori di molte aziende in particolare in Calabria dove le imprese messe fuori mercato sono numerosissime. Le ingerenze ed i pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata rappresentano una minaccia concreta per tutto il mondo produttivo. Ma un nuovo corso è alle porte. Lo Stato non intende negare la sua fiducia ed offre maggiori garanzie per le aziende, quasi a voler fare di tutto per metterle nelle condizioni di continuare ad operare nei rapporti con la pubblica amministrazione, ma il tutto nella massima trasparenza. Prima di ogni provvedimento ufficiale le norme introdotte dal decreto Recovery prevedono un vero e proprio “processo”, dove le aziende vengono chiamate a fornire tutte le loro spiegazioni. In presenza di eventuali anomalie si seguirà un percorso di “bonifica” con delle prescrizioni da effettuare entro un termine stabilito; solo in una fase successiva e dopo che tutti i tentativi sono andati a vuoto allora la prefettura procederà ad disporre le necessarie misure.

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