È slittata a oggi l’attesa sentenza nel processo con rito abbreviato per 90 indagati nella maxi inchiesta Scott Rinascita. Il verdetto del gup Claudio Paris era previsto per la giornata di ieri ma in apertura d’udienza la Distrettuale antimafia ha depositato nuovi atti, in particolare provenienti dall’inchiesta Petrolmafie. Alla luce della scelta della pubblica accusa e delle successive istanze della difesa il giudice ha sospeso l’udienza. Il processo è poi ripreso con l’escussione di un teste, un ufficiale delle forze dell’ordine, sentito su un’estorsione che sarebbe stata compiuta da Gregorio Gioffré. L’udienza è stata infine aggiornata a questa mattina. Si aprirà con le discussioni degli avvocati Sergio Rotundo e Francesco Calabrese per la posizione di Gioffré. Infine il gup dovrebbe finalmente entrare in camera di consiglio. Il 24 febbraio scorso il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri ha chiesto 84 condanne e soltanto 6 assoluzioni richieste.
La maxi inchiesta raggiungerà quindi un primo traguardo meno di due anni dopo il clamoroso blitz scattato il 19 dicembre del 2019. C’è attesa per capire se il gup confermerà l’ipotesi sull’esistenza della massomafia, quel reticolo, ipotizzato dalla Dda di Catanzaro, di legami inconfessabili tra il gotha della ‘ndrangheta calabrese, il mondo dell’imprenditoria e alcuni esponenti politici.
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