L’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e gestione dei beni confiscati, svolgerà, tra novembre e dicembre, per ciascuna Regione una conferenza di servizi finalizzata ad acquisire le manifestazioni di interesse, ai sensi della vigente normativa antimafia, su oltre 2.000 beni situati su tutto il territorio nazionale. Le conferenze, è scritto in una nota dell’Agenzia, concludono un ciclo di attività, svolto in collaborazione con i Nuclei di Supporto delle Prefetture, «che ha consentito di sottoporre preventivamente agli Enti territoriali e all’Agenzia del Demanio in rappresentanza di tutte le Amministrazioni centrali dello Stato, i beni disponibili per consentire una manifestazione di interesse consapevole».
Il ciclo si è aperto oggi con la conferenza relativa alla Regione Calabria, scelta per il suo valore simbolico, quale territorio originariamente sede nazionale dell’Agenzia. In conferenza sono stati proposti 257 beni, il cui valore complessivo ammonta a 20.700.000 euro, di cui 106 siti nella Provincia di Reggio Calabria, 66 di Vibo Valentia, 47 di Catanzaro, 26 di Cosenza e 12 Crotone. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti della Regione, delle Province, della Città Metropolitana, dei 46 Comuni interessati e dell’Agenzia del Demanio. Gli Enti hanno manifestato l’interesse per 230 immobili presenti nel territorio di rispettiva competenza che verranno acquisiti al patrimonio indisponibile per finalità istituzionali o sociali sulla base di uno specifico progetto di utilizzo. Alcuni beni, su richiesta dell’Agenzia del Demanio, saranno mantenuti al patrimonio dell’Erario per essere destinati alle forze di polizia.
Le manifestazioni acquisite, per un valore di oltre 18.000.000, saranno sottoposte al Consiglio direttivo dell’Agenzia per la definitiva destinazione. L'Agenzia, conclude la nota, «ha, altresì, fornito indicazioni sui fondi, nazionali ed europei, utilizzabili per finanziare i progetti di ristrutturazione degli immobili acquisiti ed ha messo a disposizione degli Enti locali un bando tipo per la successiva individuazione dei organismi del Terzo settore cui assegnare i beni».
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