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Calabria, la profilassi è troppo lenta. Sabato appena 724 prime iniezioni

Va molto meglio la campagna delle terze somministrazioni già a quota 15.422

Il virus ha riaperto un varco in questo nostro mondo che rischia di tornare sottosopra. Con la campagna di profilassi che rallenta, la polvere livida della malattia sembra poter limitare anche l’effetto della copertura anticorpale. Nell’ultimo report, l’Istituto superiore della sanità ha introdotto un nuovo scenario epidemico caratterizzato dalla predominanza della variante delta che genera una vertigine in grado di ridurre la capacità dei vaccini di prevenire qualunque tipo di diagnosi, sia con sintomi che senza, al 76%. Il Covid è tornato a far male a chi lo incontra, a chi lo sfiora. Nelle ultime due settimane, la curva dei nuovi casi e delle ospedalizzazioni è tornata a salire. La frazione della popolazione che, attualmente, sembra infettarsi di più, è quella non vaccinata, sia quella non eleggibile per età (gli under 12) sia quella non coperta per scelta (i no vax). La profilassi continua a viaggiare lungo traiettorie sicure ma eccessivamente lente. Sabato in Calabria sono state somministrate complessivamente 3.473 dosi, che costituiscono la sommatoria di 724 prime iniezioni, 1.552 “richiami” e 1.161 terze inoculazioni. E’ evidente che alla campagna di immunizzazione mancano proprio i nuovi vaccinati. Finita la fase dei volontari, adesso è diventato difficile convincere i renitenti. Il ciclo primario è stato completato da 1.302.322 calabresi che corrispondono al 77,15% della platea vaccinabile. La frazione della popolazione meno presente è quella degli studenti (12-19 anni) con il 33,17% senza alcuna copertura. Mentre sembrano riscuotere un certo entusiasmo le terze somministrazioni (finora l’hanno ricevuta 15.422 calabresi).

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