Le pessime condizioni del mare hanno, per il momento, bloccato gli sbarchi di migranti lungo la costa ionica reggina e in particolare nel Porto “Delle Grazie” di Roccella, letteralmente preso d’assalto negli ultimi quattro mesi: dei 46 “arrivi” di profughi nella sola striscia di mare della Locride ben 42 si sono verificati nell’infrastruttura marittima roccellese. Un esodo biblico di iraniani, iracheni, pakistani, siriani, afghani e anche egiziani che ha mandato in tilt l’intera filiera (Comune, associazioni di volontariato, forze dell’ordine e personale medico e paramedico dell’Asp reggina) che da anni gestisce quasi a mani nude, visti gli interventi e gli aiuti di spessore annunciati ma mai realizzati dal Ministero dell’Interno, la prima accoglienza e il primo soccorso a migliaia e migliaia di profughi. In queste 72 ore circa di tregua (ma appena tornerà il bel tempo gli sbarchi riprenderanno di sicuro) il Centro di primo soccorso di Roccella è stato in gran parte liberato dalla massiccia presenza dei migranti: degli oltre, infatti, 200 profughi ammassati nella struttura roccellese (a pieno regime non potrebbe contenere più di 110) ne sono rimasti poco meno di 40. Si tratti di migranti tutti minorenni e non accompagnati. A breve, pure per loro ci sarà un’altra destinazione. Ciò consentirà, in modo robusto e non con interventi tampone, di pulire e sanificare spazi e locali esterni e, soprattutto, interni del Centro ridotti in condizioni pietose.
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