«Ergastolo per tutti». Per il pubblico ministero della Dda di Milano, Cecilia Vassenna, non ci sono dubbi: Vincenzo Rispoli (59 anni), Silvio Farao (73), Cataldo Marincola (73), Francesco Cicino (51) e Vincenzo Farao (49) sono i responsabili dell’uccisione di Cataldo Aloisio, il 34enne di Cirò Marina, genero del boss Giuseppe Farao, freddato il 27 settembre del 2008 con un colpo di pistola alla nuca e lasciato cadavere davanti al cimitero di San Giorgio sul Legnano (Varese). Il pm dell’Antimafia ha chiesto alla Corte d’assise di Busto Arsizio di condannare tutti e cinque gli imputati al “fine pena mai”, in quanto mandanti ed esecutori dell’omicidio mirato a mantenere gli equilibri interni della cosca Farao-Marincola di Cirò. Per gli inquirenti milanesi, l’uccisione del giovane sarebbe stata decisa e concordata da Silvio Farao e Cataldo Marincola ed eseguita da Vincenzo Rispoli (considerato il boss del locale di Lonate Pozzolo- Legnano) e Vincenzo Farao, cognato della vittima, che non avrebbe avuto alcuna remora a togliere di mezzo il marito della sorella «per il timore – scrivono gli inquirenti milanesi – di una sua vendetta, che avrebbe inevitabilmente destabilizzato gli equilibri dell’associazione mafiosa». Con Francesco Cicino che avrebbe avuto il compito di tendere la trappola al 34enne. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria