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Il monito di Gratteri: "L'usura è come la droga. Per un'impresa è meglio fallire che rivolgersi agli usurai"

Il procuratore della Repubblica di Catanzaro ha risposto così ai cronisti a margine del convegno della Consulta nazionale antiusura

"In Italia andrebbero riviste tante cose. Purtroppo non è solo questa norma che andrebbe rivista, ma non mi pare che sia un momento felice per parlare di riforme sul piano penale, processuale o detentivo considerata la riforma Cartabia".

Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, rispondendo ai cronisti rispetto alla necessità o meno di mettere mano alla legislazione in materia di usura, a margine del convegno della Consulta
nazionale antiusura. "Bisogna spiegare ai commercianti che è meglio fallire che rivolgersi agli usurai. Dall’usura non si esce, l’usura è come la droga: è una dipendenza - ha aggiunto - Non bisogna assolutamente pensare che l’usura sia una scorciatoia, se le banche e le finanziarie non prestano soldi, se i parenti hanno chiuso i rubinetti vuol dire che c'è qualcosa che non va, che tutti si sono resi conto che non ci sono più margini sul piano imprenditoriale per quell'attività commerciale e allora l’unico che non lo capisce è l’usurato che è come un pugile suonato".

"Bisogna stare vicino a queste persone che sono ormai nel pallone e fragili dal punto di vista psicologico - ha concluso Gratteri - per spiegargli che l’usura è una strada di non ritorno perché non solo perderà il bene, l’attività commerciale, ma anche la stima della sua famiglia".

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