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Debito della sanità calabrese. Spirlì contro il Mef: "Il ministro Franco ammetta il fallimento"

Il presidente della Regione è intervenuto dopo la decisione del tavolo ministeriale di monitoraggio sul Piano di rientro

Nino Spirlì

"Se al ministero dell’Economia continuano a governare i soliti ras di corridoio, i quali, pur di difendere poltrone e, probabilmente, emolumenti straordinari, si assumono la penosa responsabilità di lasciare un intero popolo, quello calabrese, senza sanità, è meglio che il ministro Franco ammetta il fallimento e se ne torni a casa". È quanto dichiara il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito alla decisione del tavolo ministeriale di monitoraggio sul Piano di rientro di rigettare la proposta, formalizzata dal commissario ad acta, di una gestione stralcio per il debito della Sanità calabrese.

"Non è possibile né tollerabile - continua Spirlì - che la salute e la vita dei calabresi dipendano da oscuri e troppo spesso anonimi dirigenti di palazzo, gli stessi che hanno le più gravi responsabilità rispetto all’attuale situazione della sanità calabrese, e non da quelle intelligenze politiche che possiedono una visione più ampia e, sicuramente, non asservita a chissà quali poteri; quegli stessi indecifrabili poteri che, oggi più che mai, decidono le sorti dei cittadini. Mi auguro - conclude il presidente della Regione - che il ministro Franco abbia un ultimo singulto di dignità politica e, in accordo con il suo collega della Salute, Speranza, decida di prendere finalmente in mano le redini di un cavallo che potrebbe diventare un campione e che, invece, viene malamente frustato e ridotto a brocco da chi persiste nel difendere emolumenti straordinari ed encomi di ogni natura, a danno dell’intera Calabria. Purtroppo, alla vergogna non c'è mai fine, soprattutto oltre i portoni di certi palazzi romani".

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