Il virus prova a scardinare la scuola appena ripartita con lezioni in presenza. Una scuola che è sprofondata nel passato proponendo come novità (già sperimentata negli ultimi mesi dello scorso anno) solo gli orari scaglionati anti-assembramento. Il resto dei progetti (sistemi di ventilazione, aule più grandi per garantire il distanziamento, trasporti) è rimasto scolpito sulla pietra dei sogni. Forse è anche per questo che la partenza in presenza delle attività didattiche s’è infilata in un dedalo di dubbi. Ansie che si riflettono anche nell’applicazione del lacunoso disciplinare che governa la ripresa in sicurezza delle lezioni e che si accontenta di assicurare la ventilazione delle aule tenendo aperte le finestre.
Mai più in Dad è stata la colonna sonora che ha accompagnato il rientro dei ragazzi in aula. Il problema di questi giorni non è tanto il contagio in aula ma è quello che arriva in aula dall’esterno. A Castrovillari è già finita in quarantena una classe delle Superiori perché uno studente, contatto di un compagno positivo e già in isolamento a casa, si è presentato regolarmente a lezione scoprendo solo qualche ora dopo si essere divenuto fonte infettiva. A Platania, invece, la scuola è stata blindata dal sindaco che ha disposto il rinvio delle lezioni in presenza a lunedì prossimo dopo un focolaio a una festa di compleanno con undici positivi tra i quali anche quattro bambini. Inevitabile il provvedimento del primo cittadino per scongiurare problemi più seri. Anche a Varapodio, il ritorno in classe è stato differito di una settimana proprio a causa del rialzo inatteso dei casi positivi.
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