I primi a tornare in classe sono stati gli studenti di Bolzano, il 6 settembre. Ieri, la campanella ha richiamato in classe altri quattro milioni di ragazzi in dieci regioni, tra ingressi scaglionati, mascherine e disinfettanti per le mani. Scene che oggi si ripeteranno in Sardegna e domani in Liguria, Toscana, Marche, Molise e Campania. Giovedì, invece, sarà il turno di Friuli e Sicilia. Poi, lunedì prossimo il gran gala dei ritorni tra i banchi, in presenza, coinvolgerà Puglia e Calabria. Una ripartenza tra vecchie e nuove linee guida, algoritmi sanitari e buone intenzioni con la novità del green pass, obbligatorio per docenti, personale Ata, genitori ed esterni che chiedono l’accesso all’istituto.
Profilassi pigra
L’ultimo report sulle vaccinazioni dell’Ufficio del Commissario ha messo in luce chiaramente il ritardo della campagna di profilassi tra il personale scolastico. Sono senza copertura ancora 13.581 (pari al 29,30%) tra docenti e non docenti. Anche gli studenti si muovono lentamente. manca all’appello il 29,63 dei 16-19enni e, addirittura, il 58,37% tra i 12-15enni. Tutto questo mentre il morbo continua a cercare nuovi alvei, nuove strade. Non è semplice seguirne le traiettorie che continua a disegnare, a individuare quelle scie che lascia dietro di sé insieme a tanti contagiati (ieri 125 ma con appena 2.648 tamponi) e, purtroppo, a un numero sempre alto di morti (nelle ultime 24 ore, la Regione ne ha dichiarati altri 4, tutti nel Cosentino).
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