La rassicurante pagella della Cabina di regia del Ministero della Salute conferma la Calabria in zona bianca grazie a un tasso di occupazione perennemente sotto la soglia di rischio. Ieri, il nuovo ingresso a Reggio ha portato il totale a quota 14 con una percentuale di presenza che è salita all’8,05% (il limite di rischio è al 10%). Lieve flessione nelle aree mediche con un saldo di quattro pazienti in meno e 167 ricoverati che generano un tasso del 17,32% ancora oltre la soglia di rischio. Alta anche l’incidenza. La Calabria si conferma seconda regione d’Italia, dietro la Sicilia, con 92 casi settimanali (tra il 4 settembre e ieri). nelle ultime 24 ore, La Regione ha dichiarato 304 nuove diagnosi dalla lavorazione di 4.677 tamponi (3.129 le nuove persone testate, mentre il tasso di positività è al 6,50%). Purtroppo, la contabilità del dolore non si ferma. Ieri, si sono contate altre quattro vittime (tutte nel Reggino) con un totale, da inizio pandemia, che è salito a quota 1.348.
Profilassi lenta Il centro di gravità del male è in fondo ai numeri che ogni giorno descrivono le sue traiettorie. Il virus corre lungo quella faglia di umori traballanti. La sua inquietudine è la causa della sofferenza di chi si ammala. Cattivi pensieri che attraversano in queste ore le stanze di chi governa pensando al 20 settembre, giorno di rientro a scuola in presenza (naturalmente, potrà beneficiare della didattica integrata solo chi è in quarantena perché contagiato o perché contatto di un caso noto). La Calabria si avvicina alla nuova curva della sua storia con cautela osservando i dati del report settimanale delle vaccinazioni che non sono tranquillizzanti.
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