Non sempre la sanità calabrese indossa la maglia nera. Soprattutto, in tempi di covid. Ci sono storie che ridanno speranza e fiducia negli ospedali della Calabria, proprio come la storia del piccolo Domenico. Un bambino di sette anni, residente a Genova, con un’insufficienza renale cronica e in attesa di trapianto, il quale ha potuto riabbracciare i nonni calabresi e trascorrere le sue vacanze tra l’affetto dei parenti, grazie alla professionalità dei medici dell’Annunziata di Cosenza. La famiglia del bimbo, da anni vive a Genova e ogni anno ritorna qui, dove risiedono i nonni materni. Una vacanza che stava per saltare, se non fosse stato per le competenze della nefrologia pediatrica del nosocomio bruzio che ha eseguito quei due trattamenti di dialisi a settimana di cui Domenico ha bisogno per vivere. Sono stati i medici del Gaslini a contattare l’Annunziata e affidargli il suo piccolo paziente per realizzare il sogno di passare l’estate con tutti i parenti e distrarsi così dalla routine quotidiana, certo non facile per un bambino di tenera età costretto a fronteggiare una patologia come questa. Ed è stata la dottoressa del Centro dialisi dell’Ospedale di Cosenza, Teresa Papalia, dopo un accurato confronto con l’equipe medica, ad accogliere il bambino e ad eseguire, con le più ampie e dovute cautele del caso, il trattamento emodialitico, su paziente pediatrico, che presenta altre complessità cliniche. L’Azienda ospedaliera bruzia ha, dunque, aderito a tutte le richieste della famiglia, programmando il trattamento di emodialisi nelle giornate di martedì e sabato per tutta il tempo della sua permanenza in Calabria. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria