La Calabria difende la sua zona bianca all’interno di uno scenario che rotola pericolosamente verso un destino incerto, con una incidenza che sale a 106 casi settimanali, 358 diagnosi in 24 ore, altre quattro vittime e, soprattutto, con una occupazione ospedaliera oltre la soglia (15,87%) nelle aree mediche (nonostante l’aumento di 124 posti letto negli ultimi giorni, ricoveri sottratti alle altre patologie) e, ormai, al limite anche in terapia intensiva (altri due intubati e sarà superato il tetto di rischio del 10%). In queste ultime settimane, il virus è tornato a battere forte nel petto della regione, attraversando un sentiero di pietra dentro una mappa senza coordinate che solleva, inevitabilmente, timori. Ansie rovesciate come una macchia nera sulla linea del tempo.
La prima adunata è quella dei professori che mercoledì prossimo si ritroveranno per i collegi di inizio anno scolastico. In alcuni istituti si è deciso di ripartire con un incontro a distanza, servendosi ancora delle piattaforme web convenzionali, in attesa che si diradi l’attuale foschia sui protocolli sanitari. I presidi attendono indicazioni certe dal Ministero. Al momento valgono le regole note: obbligo mascherine, distanziamento, aule ventilate, sanificazione dei locali, ingressi separati. Sul green pass obbligatorio per i docenti (e gli studenti universitari) si procederà con controlli iniziali a tappeto del personale in attesa che venga resa disponibile la super app che consentirà a ciascun istituto di verificare la regolarità della certificazione verde o del tampone .
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