In tempi in cui la «transizione ecologica» è sulla bocca di tutti si fa presto a parlare di energie rinnovabili e della necessità di implementarle per uscire dal circolo vizioso dei combustibili fossili. Il trend italiano ed europeo fa registrare ormai da un paio d’anni il superamento della produzione green di energia elettrica rispetto a quella generata da non rinnovabili. Ma come vanno le cose in Calabria? Si parla spesso dell’eolico e meno, invece, del fotovoltaico, che sembra generare, almeno a queste latitudini, minori polemiche sul fronte dei disboscamenti che spesso precedono l’installazione degli aerogeneratori. Il Nord Italia e il Lazio con l’energia solare stanno galoppando, mentre la maglia nera al momento spetta alla Puglia e alle Marche. Che sono precedute, di poco, dalla Sicilia, dalla Basilicata e proprio dalla Calabria. È quanto emerge dai dati raccolti dal centro studi Elemens – in associazione con Public Affairs Advisors e con un gruppo di aziende delle fonti rinnovabili – che dal 2019 ha avviato l'osservatorio Regions 2030 per mettere a confronto il divario tra i progetti presentati dagli investitori e quelli poi autorizzati dalle Regioni. Il Sole 24 Ore ne ha anticipato i contenuti rivelando che le Marche e la Puglia negli ultimi due anni non hanno concesso nessuna autorizzazione, la Sicilia e la Basilicata sono al 2% e la Calabria appena al 4%. Il Piano nazionale energia e clima prescrive che entro il 2030 l'Italia si doti di altri 30mila megawatt di solare oltre ai 22mila attuali. Gli investitori dunque corrono ed è chiaro che anche i dati in questione vengano letti dal punto di vista delle imprese del settore che, specie al Sud, non riescono a ottenere il via libera alla gran parte dei loro progetti.