Riunione, questa mattina, a Lamezia Terme dei sindaci dei comuni capoluogo della Calabria sull’emergenza del ciclo idrico integrato regionale. Erano presenti i sindaci di Crotone, Vincenzo Voce, di Catanzaro, Sergio Abramo, di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, di Vibo Valentia, Maria Limardo, oltre al sindaco di Rende e presidente di Anci Calabria, Marcello Manna. I sindaci, al termine della riunione, unitamente alla presidenza dell’Anci Calabria e dell’Upi Calabria, hanno redatto un documento di diffida a Sorical e un appello ai candidati alla presidenza della Regione Calabria. Nel documento si legge, tra l’altro, che i sindaci intendono sottoscrivere l’impegno per una mobilitazione unitaria volta a denunciare, nei confronti di Sorical e della Regione Calabria, le gravi e annose criticità in cui versa l’intero ciclo idrico regionale. "La situazione di emergenza - aggiungono i sindaci e i rappresentati di Anci e Upi - che riguarda l’approvvigionamento idrico in tutta la Calabria è degenerata nel corso della stagione estiva, in numerose comunità, nei piccoli e grandi comuni, private di un bene primario anche per intere giornate, senza che siano state messe a disposizione le autobotti per il rifornimento di acqua a richiesta locale, venendo meno gli essenziali doveri di Protezione Civile". E’ evidente, si legge nel documento, che bisogna riscrivere una Carta dei Servizi che permetta ai calabresi di godere pienamente di un bene primario. Con riguardo alla società che gestisce le risorse idriche calabresi manca, allo stato, una progettualità, puntuale e dettagliata, che consenta di porre le basi dal punto di vista tecnico, per la costruzione di un nuovo sistema di acquedotti, che sia, finalmente, efficace ed efficiente. Una lacuna, questa, dovuta anche alla fragilità finanziaria in cui versa Sorical, dovuta ai mancati investimenti da parte della Regione, oltre che dalla impossibilità dei comuni a garantire, con regolarità i pagamenti delle quote loro spettanti. Il dato storico - aggiungono nel documento - risalente a decenni addietro è l’assenza del servizio idrico nell’agenda politica della Regione Calabria, argomento che sarebbe dovuto essere di primario interesse per chi ha governato il nostro territorio. Dal punto di vista organizzativo è fondamentale superare l’impasse tra Regione e Sorical riguardo l’individuazione del gestore unico, da parte dell’Autorità Idrica Integrata, a cui affidare la gestione del servizio idrico integrato. Nonostante le diverse sollecitazioni pervenute dai sindaci, persistono gravi ritardi che impediscono di poter far partire un programma di investimenti necessario all’ottimizzazione dei servizi. I problemi della depurazione, continuano i sottoscrittori, dimostrano che ormai è giunto al collasso l’intero ciclo integrato. Le complesse problematiche che continuano ad attagliare il sistema della depurazione si ripercuotono, con riflessi drammatici, sulla qualità dell’ambiente e dei nostri mari, e provocano ingenti danni per le potenzialità turistiche e l’immagine complessiva del territorio regionale. E’ quasi superfluo denunciare gli elementi di criticità che riguardano la governance di un comparto al centro di interesse della Regione Calabria da diversi decenni. I disagi che quasi tutti i comuni devono affrontare sono dovuti a una constatata insufficienza strutturale in ragione della quale alcuni comuni presentano gravi deficit fognari – depurativi conclamati con impianti di trattamento. "Analizzando nel dettaglio - aggiungono i sottoscrittori - le criticità riscontrate nel servizio idrico in Calabria è evidente la vetustà delle condotte idriche di gestione Sorical che alimentano gran parte dei serbatoi comunali. Durante tutto l’anno si registrano guasti continui al servizio che vengono fronteggiati solo attraverso continui interventi estemporanei, assolutamente insufficienti a garantire un approvvigionamento idrico adeguato ai bisogni di tutto il territorio regionale. L’assenza totale di programmazione ha come conseguenza l’impossibilità di poter contare su uno specifico piano di manutenzione che consenta di affrontare l’ordinaria e straordinaria manutenzione". Sulla base di tali considerazioni i sindaci, l’Anci e l’Upi Calabria in rappresentanza di tutti gli ambiti territoriali si impegnano a diffidare Sorical affinché predisponga nel più breve tempo possibile un Piano di gestione del servizio idrico che garantisca un approvvigionamento costante e capillare in tutti i comuni calabresi. Gli stessi sottoscrittori si appellano ai candidati alla presidenza della Regione al fine di assumere, in via formale, il primo e improrogabile impegno della futura Giunta a definire un progetto di riqualificazione e riorganizzazione dell’intero ciclo idrico integrato regionale attraverso un investimento adeguato a superare l’emergenza acqua oltre alle attività che devono riguardare tutti gli altri servizi essenziali. "I problemi sul ciclo idrico integrato - concludono i sottoscrittori - e sul sistema dei rifiuti riguardano allo stesso modo tutte le comunità e richiedono un impegno e un coinvolgimento collegiale dei sindaci. La nostra proposta al futuro governatore è quella di istituire una commissione permanente di cui facciano parte i sindaci dei comuni capoluogo e gli amministratori dei centri più popolosi della Calabria".