Calabria

Lunedì 29 Aprile 2024

Covid, le terapie intensive salvano la Calabria. Evitata la zona gialla

La Calabria galleggia nella penombra di numeri che continuano a spingerla verso la zona gialla. È evidente che al di là del colore, la duttilità delle misure di contenimento in tempo di “pace” (distanziamento sociale e mascherine) non si sta rivelando decisiva probabilmente, a causa di una libera interpretazione del nuovo galateo sociale. Non c’è stata, insomma, quella convergenza verso l’obiettivo di tenere lontano il virus dagli ospedali. Al di là del numero delle diagnosi di giornata sempre molto alto (+231) i frammenti delle negatività che sono chiaramente presenti nelle statistiche generali della pandemia sono i ricoveri in aumento. Le aree mediche scoppiano. Ieri, l’epidemia ha aggiunto altri tredici pazienti nelle corsie Covid rispetto alla sua dimensione di partenza. Un dato bilanciato solo parzialmente da 7 dimissioni. Adesso, sono 125 i letti occupati nei reparti non intensivi su una disponibilità totale di 798 posti disponibili. Il tasso di occupazione sale al 15,66% e rompe l’argine di sicurezza fissato al 15%. Il nuovo decreto entrato in vigore il 6 agosto ha fissato nuove regole per il cambio di colore. L’abbandono della zona senza restrizioni si verifica se l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti e il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è superiore al 15 per cento e, contemporaneamente, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è superiore al 10 per cento. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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