L’inferno Cosentino è descritto da fiamme enormi, alte quanto palazzi. Un gigante informe che si è nutrito del patrimonio boschivo del Pollino e della macchia mediterranea di Corigliano Rossano. Spinto dal vento caldo che soffiando ha alimentato la sua fame diffondendo la paura. Le difese alzate dagli operai di Calabria Verde e dai vigili del fuoco sotto quelle nuvole di fumo sono servite solo in parte a fermare la devastazione. E non sono bastati neppure i potenti getti d’acqua dei canadair e degli elicotteri della protezione civile a rallentarne la marcia. La Procura di Castrovillari ha aperto un fascicolo d’inchiesta sui roghi che hanno devastato ettari di vegetazione tra il Pollino e la Sibaritide. Danni enormi a Morano (100 ettari inceneriti in due ore), e soprattutto a San Basile (15 abitazioni evacuate), col sindaco, Vincenzo Tamburi, che ieri s’è recato in Tribunale per denunciare il disastro ambientale nell’ala occidentale del Parco Nazionale del Pollino. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria