Calabria

Martedì 07 Maggio 2024

Leggi, giudizi e sanzioni: a Scilla il Tribunale parallelo delle ’ndrine

«Tutore dell’ordine» e, cosa ancora più incredibile, «con il potere di adottare sanzioni contro chi si macchiava di illeciti nei confronti di soggetti vicini alla cosca»: è quanto emerge dalla lettura delle carte dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione “Lampetra” che ha portato tre giorni orsono all’arresto di 19 persone tra Scilla, Bagnara e Villa, per associazione mafiosa, spaccio di stupefacenti, estorsione e tentato omicidio. Un potere asfissiante sul territorio di Scilla che gli appartenenti alla cosca Nasone Gaietti (che si vantavano non solo e non tanto dell’appartenenza quanto, piuttosto, dell’essere individuati come cosca dagli stessi inquirenti) esercitano come agenti di un para-Stato e si sentono legittimati: il presunto ruolo di “sceriffo”, secondo la Dda, lo avrebbe svolto Angelo Carina che si sarebbe occupato di comporre le controversie e usare il suo “prestigio criminale” sostituendosi agli agenti di ordine pubblico: secondo gli inquirenti «aveva compiti di carattere istruttorio attivabili in caso di denuncia di comportamenti scorretti adottati da parte dei cittadini scillesi» e aveva una «competenza repressiva e punitiva del tutto analoga a quella statuale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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