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Turismo, la Calabria riparte dal mare... sporco

Altro fine settimana con il tutto esaurito sulle nostre coste e spiagge, ma molti bagnanti scappano per il mare sporco

Mare sporco

Si riparte. Il turismo come tutte le altre attività commerciali non aspettava altro. La campagna di vaccinazione e il rallentamento del virus incoraggiano le vacanze e in Calabria i villaggi turistici si stanno riempiendo. La costa Tirrenica, tra le mete più appetibili, registra in largo anticipo presenze massicce. Gli stabilimenti balneari hanno già schierato le file di ombrelloni loro consentiti apparecchiati da lettini e sdraio. Anche in questo week end si registra il pienone come quello della scorsa settimana. Prove di tutto esaurito anche per quanto riguarda i grandi villaggi. La voglia di vacanza e di mare è piuttosto alta. I centri vaccinali sono vuoti e le spiagge gremite.

Peccato, però, che la Calabria turistica, quella che i governanti promuovono un po’ ovunque, si può ammirare solo nei depliant e nelle cartoline dove il mare è sempre più azzurro e le spiagge sempre più dorate. Perché proprio nel mare sempre più azzurro spiccano e galleggiano ormai costantemente schiuma e sporcizia di ogni genere. I bagnanti scappano, resistere sotto gli ombrelloni e sul bagnasciuga alle temperature di questi giorni francamente non è per nulla piacevole. Per provare a immaginare i danni che queste situazioni possono determinare sul piano economico, soprattutto nei confronti di chi vive di turismo è bene riportare la denuncia di una affittacamere di Pizzo Calabro: «Sono stata costretta a restituire i soldi ad una famiglia che aveva preso in fitto i miei locali; è scappata via, dopo pochi giorni di mare sporco non ha resistito; ha deciso di cambiare aria. Ho semplicemente risposto che posso garantire solo stanze pulite a casa mia ma non il mare...».

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