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Il volontariato calabrese serra i ranghi: l’obiettivo ora è un Csv regionale

I progetti del neopresidente Merazzi, a capo del sodalizio per l’area centrale. Entro il 2024 l’unione delle forze. Si guarda pure alla tutela della salute

Da vicesindaco del capoluogo di regione, politico e sindacalista di lungo corso a presidente del Centro servizi per il volontariato Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia. L’elezione di Guglielmo Merazzi, in un contesto che ha visto anche il rinnovo del Consiglio direttivo, del Collegio dei garanti e dell’Organo di controllo, non è arrivata a sorpresa, ma ha il sapore della compattezza anche perché il numero uno del Csv ha già messo al bando la competizione pur parlando da subito di «cambiamento necessario». Sullo sfondo c’è d’altronde una svolta già avvenuta con la fusione dei Csv di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia ovvero con un’operazione che ha riavvolto il nastro della storia fino a quella che fu la provincia del capoluogo di regione prima della tripartizione. Ancor più grande l’obiettivo che ora è quello di un unico Csv per tutta la Calabria. Di certo c’è che l’emozione per l’elezione si è subito fusa con una chiarezza programmatica che contraddistingue di già un presidente votato all’unità e alla forza, che lavorerà per «mettere in campo non tanto il Csv, ma le associazioni capaci di diventare interlocutrici della pubblica amministrazione».

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