I tempi della giustizia "bloccata"... dall'aria condizionata. Cartabia: "Servono luoghi decorosi"
«Il nostro compito è altissimo e deve svolgersi in luoghi decorosi». Lo ha detto, parlando dell’edilizia giudiziaria, Marta Cartabia durante il suo incontro del Palazzo di Giustizia di Catania su "Verso il nuovo ufficio per il processo", seconda tappa della ministra nelle corti d’appello. «I tempi e la qualità dell’amministrazione della giustizia - ha aggiunto - passano anche dalle condizioni degli uffici. E ovviamente non si può procedere solo con rattoppi nella sistemazione di impianti che non funzionano, come da ultimo quello dell’aria condizionata nel Tribunale di Siracusa. Anche queste disfunzioni contribuiscono a dare una immagine trascurata, inefficiente, sciatta della nostra giustizia. Ho chiesto ai miei uffici - ha affermato - di farmi avere un report completo degli ultimi interventi fatti e delle previsioni di costo anche di azioni più radicali. Questo dell’aria condizionata è un problema purtroppo anche di altri uffici giudiziari. Può sembrare quasi un problema minore, ma non lo è perché tra l’altro ha comportato anche inevitabili rinvii di udienze da Crotone a Castrovillari, per restare nella vicina Calabria. Per non parlare di cosa significhino - ha sottolineato la ministra Cartabia - per gli operatori, come per i detenuti, certe temperature torride nelle nostre carceri. Anche su questo fronte, sto cercando di capire insieme al Dap, se e quali interventi, anche provvisori, possano essere effettuati, per provare a portare un pò di sollievo negli istituti penitenziari, così provati da questo anno di pandemia».