«Nel raccogliere le contestuali richieste ed interlocuzioni che provengono in queste ore dalle realtà locali - tanto direttamente dei sindaci, quanto dalle rappresentanze dei lavoratori interessati dai tirocini in corso nei comuni calabresi - Anci Calabria esprime la forte preoccupazione e sensibilità con la urgente necessità di porre un rimedio efficace alla annosa problematica che investe oltre 7000 lavoratori anomali in questa regione, di cui più di 5000 impegnati nei Tirocini di Inclusione Sociale nei Comuni». È quanto si legge in una nota di Francesco Candia, Vice Presidente Vicario dell'associazione calabrese. «Duplice l’aspetto di sofferenza che emerge in merito: da una parte la legittima improcrastinabile aspettativa di questi cittadini/lavoratori di superare una condizione di perpetuata precarietà e mancanza di adeguate tutele (retributive e previdenziali) e in una condizione sistematicamente priva di effettivi sbocchi occupazionali per alcuno di essi; dall’altra la carenza di personale che investe in particolare i comuni, anche a seguito della contrazione degli organici effettivi derivata da analoghi processi di stabilizzazione in fase di completamento e per l’effetto diretto delle restrittive vigenti regole sulla capacità assunzionale». Anci Calabria chiede «l’urgente attivazione di un più serrato confronto sui livelli di governo regionale e nazionale, idoneo ad affrontare e risolvere l’annosa questione dei tirocinanti e l’adozione di urgenti mirati provvedimenti legislativi che consentano un razionale assorbimento ed impiego (sia nelle sedi ministeriali periferiche, sia nei comuni già interessati e coinvolti) di queste poche migliaia di lavoratori oramai esasperati dall’assenza di una dignitosa prospettiva occupazionale. Questa Associazione ritiene essenziale la necessità che il percorso sopra indicato (con l’obiettivo della contrattualizzazione, prospettato dai diversi attori istituzionali coinvolti) sia, frattanto, preceduto da urgenti provvedimenti di proroga delle attività di tirocinio in corso che rassicurino gli interessati e contengano l’allarme sociale oramai elevato».