Carenza e disfunzioni negli uffici dell'agenzia entrate in Calabria. I sindacati scrivono a Ruffini
"Il perdurare di una situazione a dir poco imbarazzante nonché le continue e pressanti sollecitazioni provenienti dai colleghi che protestano per i disagi derivanti dalla carente situazione degli organici, impongono alle scriventi OO.SS, una attenta analisi di tutte le problematiche che affliggono e mortificano i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate in Calabria". E' quanto scrivono i rappresentanti di diverse sigle sindacali calabresi in una lettera indirizzata al direttore dell'agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini. Si tratta di Baldari (CGIL FP), Giordano (CISL FP), Toscano (CONFSAL-UNSA), Morelli (FLP). "Pertanto - scrivono - essendo nota la sua sensibilità in merito alle questioni che le rappresenteremo, ritengono utile esporre alla S.V. la oramai insostenibile questione relativa alla grave carenza di personale che si è venuta formando negli ultimi anni".
La carenza di organico
"La condizione che vivono oggi i lavoratori del fisco in Calabria era assolutamente prevedibile. Infatti, nonostante l’Agenzia negli ultimi anni abbia assunto un cospicuo numero di funzionari, bandi alla mano, in Calabria sono stati destinati unicamente 10 unità e ciò grazie al bando per 855 posti dell’Agosto del 2011. Sul fronte uscite però la Calabria ha segnato numeri da record per cui al 31/10/2019 la Regione aveva un organico ipotetico di 1.297 unità ( 662 di seconda area e 635 di terza area), mentre l’organico effettivo era di 980 unità ( 501 di seconda area e 479 di terza area ). Per cui già alla data di cui sopra, l’organico della Regione risultava carente di circa 317 unità. In aggiunta si stima che tra il biennio 2021 e 2022 sono previsti pensionamenti per altre 110 unità". Pertanto, risulta inaccettabile che la Regione Calabria detenga un primato del 43% in meno del personale effettivo. I dati sopra menzionati corrispondono alla nuda e cruda verità dei numeri. In assenza di concorsi banditi con posti per la Calabria, l’unico viatico a questa enorme emorragia è stato l’utilizzo dell’istituto della mobilità intercompartimentale, che ha consentito, ad esempio, ad una delle cinque DP della Regione, di acquisire parte della necessaria forza lavoro, per potere assolvere ai compiti istituzionali. Oggi però, sul punto, le nostre OO.SS, avvertono un rallentamento dell’utilizzo dell’istituto in parola, nonostante le molteplici istanze prodotte, che in parte avrebbero potuto “lenire” le disastrose carenze degli Uffici. Non sono note le motivazioni di tali rallentamenti, ma auspichiamo che l’Agenzia, in assenza di contingenti soluzioni alternative, provveda con assoluta celerità a dare soluzione alla problematica degli organici onde evitare inutili ritardi alla funzionale ripresa delle attività post covid-19. L’appello rivolto alla Sua persona, sebbene inusuale, va collocato nel quadro di strategie ed obiettivi, da Lei stesso illustrati nelle varie relazioni, che, stando così le cose, la Calabria non potrà raggiungere. Le questioni sinora poste, che riguardano le Regioni tutte ed in particolare le regioni del sud, sono già state evidenziate ai tavoli Nazionali, ma l’appello che Le stiamo rivolgendo vuole essere uno stimolo a considerare la questione per i prossimi bandi di concorso. Pertanto, in un quadro di potenziamento della P.A., per come complessivamente descritto dal Ministro competente, non può che apparire oltremodo logico destinare un cospicuo contingente di personale alla Calabria sin dal primo Bando, invertendo il radicato cliché di abbandono della P.A. in questa Regione. Le richieste di queste OO.SS. si uniscono a quelle formulate da diversi Direttori Provinciali i quali vivono quotidianamente le insormontabili difficoltà che ben si possono immaginare. Fiduciosi della Sua attenzione sulle istanze formulate con il presente documento, le scriventi OO.SS. attendono le determinazioni che intenderà adottare in merito".