Nei primi giorni del 2021 il centrodestra calabrese è già stato investito dal terremoto dell’inchiesta “Farmabusiness” e «il vuoto lasciato da Domenico Tallini - ex presidente del consiglio regionale prima finito ai domiciliari e poi rimesso in libertà dal Riesame - nella prossima competizione elettorale, lascia spazio di manovra più ampio e il Talarico sta prendendo parte, in maniera ancora più da protagonista, alla vita e alle scelte della politica regionale». Così gli investigatori della Dia aprono uno dei capitoli con le nuove intercettazioni depositate con la conclusione indagini di “Basso profilo”. «Il Talarico» è Franco, assessore regionale per cui l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso ipotizzata dalla Dda di Catanzaro è stata ridimensionata con l’esclusione dell’aggravante mafiosa da parte del Riesame e la riformulazione in corruzione elettorale semplice.
A gennaio si prospetta il ritorno alle urne inizialmente previsto per il giorno di San Valentino, poi spostato all’11 aprile e, adesso, all’autunno. Talarico è il leader dell’Udc calabrese e in quei giorni è impegnato a fare le liste. I dialoghi messi agli atti offrono uno spaccato di quella fase che, al di là degli eventuali risvolti giudiziari, è un po’ diverso dalla narrazione ufficiale della politica nostrana.
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