La dieta mediterranea al centro di un progetto di sviluppo turistico italiano del Centro Studi Manageriali “Raffaelo Gattuso” dell’Associazione Direttori d’Albergo italiani. Una pianificazione che parte dal progetto pilota del direttivo della regione Calabria denominato “Enotria: da terra di vino a patria della Dieta Mediterranea". Dalla riscoperta della destinazione Calabria in chiave enogastronomica, i manager alberghieri puntano a sensibilizzare tutto il comparto della ristorazione italiana all’utilizzo di prodotti identitari, sia tipici che genuini, per concorrere all’educazione del “mangiar sano” come stile di vita basandosi sul corretto uso alimentare dei cibi inseriti nella piramide della dieta mediterranea. Si è discusso dell’equilibrio di nutrienti e il giusto apporto calorico dei cibi su base scientifica nell’ultimo webinar dedicato, che si è tenuto il 29 aprile, alla presenza del professore Pier Luigi Rossi e della naturopata e bioterapeuta nutrizionale Patrizia Pellegrini. Un confronto che è stato introdotto dal presidente del Csm Giovannangelo Pergi che si è soffermato sui corsi di formazione dedicati ai soci per applicare strategie di marketing territoriale di valorizzazione dei prodotti identitari, attraverso i quali dare all’ospite un servizio di qualità e una materia prima certificata dalla dieta mediterranea.
Nei saluti iniziali, il presidente nazionale dei direttori d’albergo Alessandro D’Andrea, ha sottolineato l’attenzione riposta dall’Ada al patrimonio immateriale riconosciuto dall’Unesco alla dieta mediterranea tanto da puntare a creare un sistema di buone pratiche dei manager alberghieri che parta dalla regione Calabria e si esporti come valido esempio per le altre regioni italiane. L’hôtellerie calabrese propone di ripartire turisticamente con un progetto ambizioso, mirando sulla storia di Enotria (dal greco “terra di vino”) e patria che ha dato i natali alla dieta mediterranea. Due punti fermi della visione turistica del segretario regionale calabrese Marco Borgese, che ha presentato una destinazione culla di cultura e meta ambita per i suoi prodotti enogastronomici identitari. Frutti della terra dai quali partirono gli studi degli scienziati capitanati da Ancel Benjamin Keys negli anni ’50 a Nicotera e che dimostrarono un regime alimentare con ridottissima percentuale di malattie cardiovascolari e obesità. Si mira a elevare l’offerta alberghiera e ristorativa verso un regime alimentare salutare, promuovendo il territorio attraverso i prodotti identitari certificati. Le linee guida fornite dagli esperti saranno ben visibili nelle proposte di menu e i manager alberghieri che promuoveranno uno stile di vita sano nelle strutture ricettive si potranno fregiare di un riconosciuto dal Centro Studi Manageriali Ada.
Di ricerche scientifiche si è sempre occupato il professore Pier Luigi Rossi, che nel suo intervento ha tracciato un viaggio sensoriale verso la salute e il piacere alimentare generato dalla dieta mediterranea. Ha affermato che medicina, agricoltura e gastronomia sono scienze per la vita e sono sempre assieme, vicine, per garantire la salute, per mantenere la biodiversità agro–alimentare regionale, patrimonio culturale ed economico della comunità italiana. L’agricoltura produce gli alimenti, la medicina valuta gli effetti che il cibo ha sull’organismo, la gastronomia educa al piacere come guida verso la salute e verso la terra di nascita e di vita. Di dieta mediterranea come contenitore di biodiversità si è soffermata la naturopata Patrizia Pellegrini, che ha posto una lente di ingrandimento di bioterapia nutrizionale e delle discipline della naturopatia applicate alla tradizione enogastronomica italiana, contestualizzando questo momento storico in cui si vive la gastro-anomia e, invece, dobbiamo ritrovare il piacere per la gastronomia attraverso la storia, la cultura, l'economia, l'organizzazione sociale e la salute dal passato al futuro.
La dieta mediterranea deve essere considerata un contenitore di biodiversità, utilizziamo i cinque sensi: gusto, tatto, olfatto, vista e udito insieme alla cromoterapia degli alimenti per donare valore al cibo. Il nostro obiettivo principale, ha affermato il presidente regionale dei direttori d’albergo calabresi Francesco Gentile, è far conoscere la destinazione turistica Calabria per il suo passato e la qualità della vita legata anche alla buona cucina. Con il progetto si potrà parlare di cibo e sarà l’occasione per raccontare se stessi agli altri, per far scoprire l’identità dei rituali e dei gesti che danno vita ai prodotti e che accompagnano la tradizione gastronomica calabrese. Siamo certi che la dieta mediterranea sia un patrimonio per il benessere dell’uomo e i prodotti identitari un valore aggiunto del territorio. Questo stile di vita alimentare creerà curiosità nei potenziali visitatori.
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