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Sanità in crisi, crolla il livello dei Lea in Calabria

La Corte dei conti, nel Rapporto sulla finanza locale, fissa a 125 la proiezione per il 2019. La sufficienza è a 160

Crollano i Livelli essenziali di assistenza (meglio conosciuti con l’acronimo Lea) in Calabria. Si tratta di un indicatore importante, utilizzato dal ministero della Salute per valutare la quantità e la qualità dei servizi offerti dalle strutture sanitarie del servizio pubblico. La proiezione per il 2019, secondo quanto contenuto nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica redatto dalla Corte dei conti, fa segnare per questa regione una cifra molto bassa: 125. Per comprendere meglio quanto indietro si trovi la Calabria - attualmente all’ultimo posto della speciale graduatoria - in termini di offerta sanitaria Basti considerare che la “sufficienza” è rappresentata da quota 160. Una beffa se si considera che nel 2018, per la prima volta dopo tanto tempo, tra il Pollino e lo Stretto si era riusciti a raggiungere quota 162, appena sopra la soglia di adempienza. Adesso, sebbene ancora con dati provvisori, il nuovo passo indietro, che rappresenta un fallimento per una Calabria sottoposta dal 2010 al Piano di rientro dal debito. Al momento non sono disponibili per il 2019 le stime degli indicatori che costituiscono il nuovo sistema di garanzia dei Lea, che entrerà in vigore in relazione ai risultati del 2020 e di cui il ministero della Salute ha avviato una sperimentazione per il 2014 e gli esercizi successivi.

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