Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo l’allarme vaccino negli Stati Uniti, riportato, nei giorni scorsi, dal New York Times, legato agli adolescenti, che, in decine di casi, hanno sviluppato problemi cardiaci (miocardite), dopo la seconda somministrazione dei vaccini mRna (Pfizer e Moderna), rivolge “un appello al Governo italiano e alle Regioni a interrompere (per chi ha già iniziato) immediatamente l’immunizzazione dei giovani e aspettare prima i risultati definitivi degli studi americani, tuttora in corso. In Calabria, chiedo a Spirlì, di rimandare, per questo validissimo motivo, la vaccinazione degli adolescenti”! “Ancora una volta mi appello al senso di responsabilità delle autorità governative italiane, ai vari livelli, per scongiurare qualche nuova tragedia., afferma Corbelli. Non si può ignorare quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, dove il Cdc, l’Agenzia federale che fa parte del Dipartimento della salute e dei servizi umani, sta indagando su un problema cardiaco sorto in alcuni ragazzi dopo la somministrazione del farmaco anti-Covid. Sotto osservazione – come scrive il New York Times – ci sono diverse decine di rapporti secondo cui adolescenti e appena maggiorenni potrebbero aver sviluppato una miocardite (un’infiammazione del muscolo cardiaco) dopo la vaccinazione. Anche se al momento non è ancora chiaro (visto che sono in corso gli studi) se esista un collegamento tra l’inoculazione e il problema cardiaco, è comunque assolutamente doveroso adottare un minimo di precauzione e, in attesa di avere un pronunciamento scientifico netto e definitivo, sospendere subito la vaccinazione degli adolescenti, che, non va dimenticato, non corrono particolari rischi e che la stessa Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) ha, pochi giorni fa, sconsigliato di vaccinare, chiedendo anzi di destinare queste dosi di vaccino, previste per i ragazzi, ai Paesi poveri e alle fasce a rischio della popolazione (anziani, fragili e malati), continua il leader di Diritti Civili. Si può ignorare questo allarme? Si possono sottoporre, con la vaccinazione, milioni di adolescenti a questo rischio? Utilizzarli quasi come cavie? Perché non si parla e non si affronta subito anche in Italia questa nuova, urgente emergenza? Si vuole ripetere lo stesso errore che si è fatto, sottovalutando le prime morti, di pazienti giovani e sani, dopo la somministrazione di Astrazeneca, limitandosi a parlare solo di nesso temporale. Oggi invece abbiamo le prime prove, come nel caso del giovane militare di Siracusa Stefano Paternò, 43 anni, morto dopo essere stato vaccinato, che oltre al nesso temporale c’è anche il nesso causale! Le perizie della magistratura siciliana hanno infatti stabilito che il giovane è morto, per la vaccinazione, perché avendo avuto un Covid silente, ed essendo stato, senza accorgersene, un asintomatico, aveva prodotto gli anticorpi e la vaccinazione, con la produzione di una nuova forte quantità di altri anticorpi, ha scatenato, quella che viene definita, una "tempesta infiammatoria", che l’ha portato ad una crisi respiratoria e alla morte! Sarebbe bastato un test sierologico per scongiurare questa tragedia. Un test sierologico per accertare se la persona che si deve vaccinare ha già avuto il Covid( e prodotto gli anticorpi) oppure no. È questo, il test sierologico, è quello che andrebbe (va!) fatto ad ogni persona prima di vaccinarlo. Per stabilire chi può essere vaccinato e chi no, senza correre rischi! E non invece la folle corsa a chi vaccina per primo e di più, con i…. raduni oceanici e con le conseguenze, per la fretta, poi di somministrare 6 dosi di vaccino ad una giovane ragazza e 4 dosi ad un’altra donna (entrambi i casi avvenuti in Toscana) o due dosi, in pochi minuti, ad un uomo(in Calabria)! Spero che oggi, dopo l’allarme americano, si intervenga, si sospendano subito le vaccinazioni degli adolescenti (che non hanno alcuna ragione scientifica, né tantomeno carattere di urgenza!) e si tuteli, in questo caso, la salute di milioni di giovani! Non farlo è una pesante responsabilità, una grave omissione, di cui qualcuno, nel caso, ne dovrà rispondere nelle sedi preposte!”.