"Le modalità di trasferimento delle risorse economiche comunicate nella loro totalità non hanno permesso di conoscere né il dettaglio dei contributi statali per singolo progetto e/o intervento eseguito, né distinguere la quota parte di contributo statale facente parte degli emolumenti accessori dei lavoratori, attesa anche l'impossibilità di indicare l'effettivo numero di operai che hanno contribuito alla realizzazione del singolo progetto per il possibile impiego delle stesse unità su più interventi. La magistratura contabile, pertanto, raccomanda alla Regione di provvedere a realizzare un sistema che consenta di assicurare una piena cognizione dei dati". È quanto emerge dal Rapporto semplificato su "Il contributo speciale alla Regione Calabria per l'attuazione di interventi straordinari in settori diversi (silvicoltura, tutela del patrimonio forestale, difesa del suolo, sistemazione idraulico-forestale e connesse infrastrutture civili)", approvato con deliberazione n. 10/2021/G dalla Sezione di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti.
Gli investimenti statali destinati alla Regione Calabria per la tutela dei settori idrogeologici e forestali, stanziati per un ammontare complessivo pari a 1.920.612.000 euro per il periodo 2007-2019, ricorda la Corte dei Conti, hanno riguardato in larga parte le spese del personale impegnato nell'attuazione degli interventi straordinari (operai forestali), assimilabili a spese di natura obbligatoria e riferibili sia al costo della manodopera che alle spese generali in favore degli Enti attuatori, cui hanno concorso anche risorse regionali. "In merito alle modalità con cui la Regione ha modulato le attività per l'attuazione degli interventi straordinari da parte dei singoli Enti attuatori, la Corte - si legge ancora nel rapporto - osserva come per il periodo 2007/2017 la parte più cospicua di finanziamento è stata destinata agli interventi di "Manutenzione dei boschi esistenti" e di "Gestione del patrimonio forestale indisponibile". In tali annualità entrambi gli interventi hanno registrato una tendenza altalenante. In particolare, la manutenzione dei boschi ha registrato un tendenziale calo fino al 2017 seppur con una lieve risalita nel 2013 e nel 2016, mentre gli interventi sul patrimonio forestale indisponibile hanno rivelato una visibile impennata fino al 2014, per poi subire un rapido calo fino al 2017, con una minima risalita nel 2016. Altrettanto significativa risulta la curva degli interventi in "Difesa del suolo", tendenzialmente costante fino al 2012, per poi presentare uno sviluppo altalenante fino al 2016 ed un picco in crescita nel 2017".
"Nella distribuzione ai singoli Enti attuatori dei contributi statali, quelli che hanno percepito la quota maggiore per ogni singola annualità sono stati, fino al 2013, l'Azienda forestale della Regione Calabria (A.Fo.R.) e, successivamente dal 2014 al 2019, l'Ente (ad essa subentrata) Azienda Calabria Verde. Sul totale di 73.579.704,61 euro, assegnati, risultano ancora da erogare 723.696,98 euro. Considerate le vulnerabilità territoriali, la realizzazione degli interventi, a parere della Regione, ha prodotto diversi effetti oggettivamente vantaggiosi rispetto a quelli misurati e, in alcuni casi, sottostimati dagli Enti, non solo per la difesa idrogeologica del suolo, ma soprattutto - si legge nel rapporto - per l'alto rischio di incendi cui la zona calabra è soggetta, evidenziando una riduzione dell'indice di incendio di circa il 9 %, con un beneficio complessivo che si assesta sui valori ''Medio'' e ''Medio Alto'' grazie all'efficiente attività realizzata dagli operatori forestali ed agli effetti positivi degli interventi di forestazione. Nonostante tali positivi risultati, per la Sezione del controllo resta, comunque, necessario rendere sempre più adeguata la proporzione tra forze lavoro impiegate e l'area territoriale interessata", conclude la Corte dei Conti.
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