L’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio “Capitano Ultimo” ha inviato una nota ai sindaci della Calabria e ad altri soggetti istituzionali nella quale illustra una serie di misure di prevenzione contro l’inquinamento marino da adottare «nell’imminenza della prossima stagione balneare, al fine di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini». Nel dettaglio, nella nota, pubblicata sul sito istituzionale della Regione, De Caprio chiede alle Capitanerie di porto di «voler intensificare le attività di monitoraggio della fascia costiera al fine di individuare la presenza di eventuali scarichi abusivi», ai carabinieri forestali di «voler intensificare le attività di monitoraggio sulle aste fluviali al fine di individuare la presenza di eventuali scarichi abusivi». Inoltre, De Caprio evidenzia ai sindaci dei Comuni calabresi «la necessità di verificare la corretta gestione da parte delle ditte incaricate dei depuratori pubblici segnalando eventuali irregolarità», e chiede all’Arpacal di «pianificare capillari controlli sugli impianti di depurazione pubblici con particolare attenzione alle modalità di smaltimento dei fanghi e di fornire il necessario supporto tecnico alle forze di polizia». Infine, De Caprio chiede alle associazioni ambientaliste «una mobilitazione generale per la realizzazione di un monitoraggio che possa concorrere all’individuazione degli scarichi abusivi che deturpano il territorio della nostra Calabria”. Allegata alla nota, De Caprio indica anche le linee guida fissate dal Dipartimento regionale dell’Ambiente in tema di depurazione, linee guida che prevedono a carico dei gestori degli impianti una serie di obblighi ulteriori a quelli generali come l’obbligo di analisi mensili di routine, l’obbligo di annotazione degli smaltimenti, l’obbligo di denuncia di eventuali scarichi anomali e il controllo degli uffici tecnici comunali. Le imprese affidatarie – scrive il Dipartimento regionale dell’Ambiente – devono avere una «precedenza esperienza di conduzione, almeno biennale, di un sistema depurativo», attrezzature, mezzi e numero di personale formato e qualificato adeguati alla dimensione degli impianti e nominare un responsabile tecnico degli impianti con anzianità almeno biennale nel ruolo.