Calabria

Venerdì 22 Novembre 2024

Elezioni in Calabria, Mantella scopre le strategie della ’ndrangheta “unita”

L'aula bunker di Lamezia Terme dove si sta celebrando il processo Scott Rinascita

Dichiarazioni “scomode” che tirano in ballo il mondo politico e lo legano a quello della criminalità organizzata. Dichiarazioni che il collaboratore di giustizia Andrea Mantella sta rendendo al maxi-processo Scott Rinascita. Nell’udienza di ieri il pentito – rispondendo alle domande del pm distrettuale Antonio De Bernardo – ha meglio specificato la vicenda relativa alla presunta sponsorizzazione della ’ndrangheta, alle regionali del 2010, all’ex governatore Giuseppe Scopelliti, il quale non è coinvolto nella maxi-inchiesta. Secondo Mantella a finanziare l’operazione sarebbero stati i De Stefano di Reggio, mentre i Mancuso di Limbadi avrebbero dato il loro supporto per non disperdere i voti nel Vibonese. «I De Stefano attraverso la famiglia Mancuso – ha riferito Mantella – si sono impegnati per mettere tutti d’accordo su Vibo». “Gancio” dei De Stefano sarebbe stato il boss Pantaleone Mancuso (alias Scarpuni) attraverso Michele Palumbo. E Palumbo – in base a quanto dichiarato dal pentito – avrebbe ricevuto «da Scarpuni l’ordine di non far disperdere i voti perché avevano preso l’impegno per raccoglierli in tutto il Vibonese e le questioni personali si dovevano mettere da parte. Palumbo – ha aggiunto Mantella – mi diede 30mila euro, metà della quale la consegnai a Domenico Camillò (alias Mangano) per procedere alla raccolta delle preferenze». Su Vibo, però, la somma messa nel piatto «per la compravendita di voti, circa 300» sarebbe stata più consistente. Fatto sta che nel corso di un incontro al Cin Cin Bar tra Mantella e Palumbo sarebbe stata messa a punto la strategia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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