Coronavirus, Corbelli: "Il dato delll'Iss è netto: i bambini i più colpiti! Perché si tengono aperte le scuole?”
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, continua “la sua solitaria battaglia per la chiusura delle scuole per scongiurare il diffondersi della epidemia tra i più piccoli, bambini, ragazzi e i loro insegnanti”. Corbelli cita “l’ultimo report settimanale dell’Iss, che sconfessa…i loro stessi colleghi del Cts, che appena tre giorni fa avevano parlato di irrilevanza dei contagi nelle classi”, ed evidenzia invece “un dato allarmante, ovvero che con la riapertura delle scuole l’impennata dei contagi si è registrata soprattutto nella fascia d’età 0-9 anni”! “I casi di nuovi positivi salgono solo tra i bambini! E’ quanto emerge dai dati dell’ultimo monitoraggio dell’Iss relativo alla settimana 19-25 aprile, che di fatto, sconfessa così clamorosamente i loro stessi colleghi del Cts che appena due giorni fa, tramite un loro importante esponente, avevano parlato di irrilevanza dei contagi nelle scuole, afferma Corbelli. La realtà invece, come viene documentato dallo stesso Iss, è completamente diversa. L’ultimo monitoraggio dell’Iss del 19-25 aprile, infatti, evidenzia come, rispetto alla settimana precedente, gli altri dati diminuiscono, l’unico, in controtendenza, che aumenta è quello della fascia di età 0-9 anni, arrivando a far registrare una incidenza di 200 casi ogni centomila abitanti! Mentre il dato riferito alle altre fasce di età è di 146 casi ogni centomila abitanti(con una diminuzione di 11 casi rispetto a sette giorni fa)! Un dato, questo del contagio tra i bambini, allarmante e preoccupante che dimostra, ancora una volta, come siano proprio i più piccoli a essere colpiti dalla contagiosissima, pericolosa variante inglese, e che dovrebbe per questo responsabilmente portare alla immediata chiusura delle scuole, per scongiurare il diffondersi dell’epidemia con conseguenze drammatiche e devastanti. C’è da chiedere: di fronte a questi dati ufficiali ed eloquenti cosa si aspetta a intervenire e a chiudere le scuole, attivando, là dove è possibile, la Dad? Si possono sacrificare questi bambini, mandandoli al massacro, in nome di una mera battaglia ideologica per la riapertura delle scuole? Che senso ha aver riaperto le scuole, ad un mese dalla fine dell’anno scolastico, mettendo in questo modo a forte e grave rischio milioni di bambini, ragazzi, insegnanti, le loro famiglie? E’ più importante fare due-tre settimane di lezione in presenza o tutelare la salute di milioni di persone, di bambini, della popolazione studentesca e del personale docente e Ata? Si può ignorare che la variante inglese è quella oggi predominante, in Italia, quasi al cento per cento? Si può non considerare il quadro generale che vede oggi oltre 150milioni di casi positivi nel mondo, con oltre 3milioni di morti e con un grande Paese, l’India, che è arrivato a far registrare oltre 400mila casi e più di 4000 morti in un solo giorno? Si può non tenere presente che l’Italia è la Nazione europea che ha avuto più vittime(ad oggi oltre 120mila!) e continua ad essere ancora travolta dal virus facendo registrare ogni giorno decine di migliaia di contagi e centinaia di morti? Anche la Calabria continua a pagare il tributo di sangue, con oltre 1000 morti e con centinaia di nuovi positivi ogni giorno e con il rischio, per la nostra regione, per la disastrata sanità e gli ospedali collassati, di essere travolta, con conseguenze disastrose! Sottolineo un altro dato, di un recente studio, che dovrebbe portare alla immediata chiusura delle scuole. Ogni giorno con le scuole aperte si spostano in Italia 40 milioni di persone, 20 all’andata e 20 al ritorno. E’ la somma di studenti, insegnanti, genitori, nonni, personale Ata, addetti ai trasporti e altri. Il virus, è noto, cammina, anzi corre, sulle gambe delle persone. Questo spiega perché con la riapertura delle scuole c’è stata una impennata dei contagi, che oggi è provato colpisce soprattutto i bambini! Un Governo responsabile di un Paese civile non sacrifica i suoi bambini mandandoli, per venti giorni, a scuola, sotto il bombardamento del virus, esponendoli a rischio contagio, le cui conseguenze assai dannose per la loro salute, questi bimbi, come evidenziato da alcune ricerche, avranno per anni”.