Calabria

Lunedì 25 Novembre 2024

Vaccini in Calabria, corsie preferenziali e discrezionalità di alcuni operatori: Cgil all'attacco

Una vaccinazione

Stupore, ma soprattutto paradossi e tante contraddizioni per l'inoculazione del vaccino ad alcuni 18enni in Calabria. Lo Spi Cgil Pollino-Tirreno-Sibaritide, infatti, attraverso il segretario generale, Franco Spingola, non manca di rilevare come: «Da ogni parte dei territori, soprattutto dalle zone più disagiate e periferiche, giungono segnalazioni di persone anziane che aspettano di potersi prenotare per ricevere la prima dose di vaccino, tante sono ancora rientranti nella categoria dei cosiddetti “fragili”». Al netto delle indicazioni ministeriali, alle rigide direttive del neo commissario, generale Figliulo, tutti «restiamo quotidianamente allibiti, a cui segue sdegno e rabbia, per le notizie diffuse su dosi di vaccino somministrate a chi non ne ha ancora diritto!». A nulla sono valse le denunce fatte alla Procura della Repubblica, anche dal sindacato unitario Cgil Cisl Uil, per fare chiarezza su un tema così delicato che «implica – sottolinea Spingola - anche responsabilità di natura penale, oltre ad impedire il normale accesso ad un diritto importante come quello della salute a chi ne ha diritto secondo regole stabilite per legge». A nulla continuano a servire le indagini interne avviate dall’Asp di Cosenza per far luce su procedure non conformi alle regole che «vengono purtroppo spesso e volentieri adottate nelle strutture sanitarie pubbliche del nostro territorio». Le corsie preferenziali, favorite dalla discrezionalità utilizzata da alcuni operatori sanitari, continuano a rappresentare, in questa nostra terra, il sistema più rapido per accedere ad un diritto che in tal caso si trasforma in un privilegio. Lo Spi Cgil Pollino Sibaritide Tirreno ritiene che le «istituzioni preposte non possano più essere indifferenti a quanto sta avvenendo quotidianamente sul territorio » ed è necessario che si faccia «chiarezza su tutto quanto sta avvenendo e che si proceda con la individuazione delle responsabilità, ripristinando le regole per consentire ai soggetti interessati di potersi regolarmente vaccinare».

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