Calabria

Martedì 30 Aprile 2024

I nuovi collaboratori e l’omicidio dell’imprenditore Greco

Tommaso Greco

Un delitto di mafia. “Firmato” con un fucile calibro 12 lungo la Superstrada 107, nel tratto che lambisce Lorica. L’imprenditore Tommaso Greco, 67 anni, stava tornando a casa, a Cariati, quando il killer che viaggiava con un complice a bordo di un’auto, cominciò a fare fuoco. Greco tentò di salvarsi scendendo dal fuoristrada di cui era alla guida, ma l’attentatore non gli diede scampo. La vittima era un uomo facoltoso e stava trattando l’acquisto, per un miliardo e mezzo di lire, di un appezzamento di terreno in località Campo San Lorenzo. E siccome non era il tipo da abbassare la testa davanti alla tracotanza, pestò i piedi agli uomini delle cosche crotonesi che, esercitando il dominio mafioso nell’altopiano, erano abituati a metter becco in qualsiasi transazione economica ed in ogni investimento. Le investigazioni, alle quali i familiari di Tommaso Greco offrirono tutta la collaborazione possibile, non portarono tuttavia ai risultati sperati e l’inchiesta fu archiviata. Il delitto avvenne i 27 settembre del 2001 e, da allora, sono cambiate molte cose. Cosa sanno i pentiti Oliverio, Spadafora e Grande Aracri dell’agguato teso a Tommaso Greco? Chi lo ordinò e chi lo eseguì? Domande alle quali i pm antimafia Paolo Sirleo e Domenico Guarascio potrebbero tentare di dare delle risposte. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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