Pene pesantissime per i capi dell’organizzazione criminale, radicata a San Sostene (in provincia di Catanzaro), sgominata dall’operazione antidroga dei carabinieri della Compagnia di Soverato, denominata “Prisoner Tax”. Ieri il giudice Filippo Aragona ha pronunciato la sentenza nei confronti degli imputati che hanno scelto la formula del rito abbreviato, nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta della Dda di Catanzaro. Carmine e Domenico Procopio, al vertice dell’organizzazione, sono stati condannati rispettivamente a 18 anni e 14 anni e 8 mesi di reclusione, mentre il loro più stretto collaboratore Giuseppe Corapi è stato condannato a 16 anni di reclusione. Condannato a vent’anni di reclusione Domenico Spadea. È stata inflitta la pena a 7 anni di reclusione ad Antonio Arena, Ernesto Bertucci, Salvatore Lioi, Valentina Mongiardo e Maria Caterina Procopio, a 7 anni e 4 mesi per Giuseppe Codispoti e Giovanni Gregoraci. Condannati a 7 anni e 8 mesi reclusione Matteo Arena, Roberto Ierace e Saverio Spadea. Nove anni di reclusione sono stati inflitti a Carmela Vono e Sergio Scicchitano e 8 ad Aversa Alessandro. Pene più lievi per Raffaele Campagna, Nicol Durante, Francesco Grande, Andrea Mascaro, Vincenzo Pacicca, condannati a un anno, 8 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.800 euro. Per tutti gli imputati è stata esclusa l’aggravante mafiosa. Sono stati assolti Marco Verdiglione, Vincenzo Vasile, Giuseppe Paparo, Edoardo Curcio e Giovanni Longo.
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