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Calabria, mole di debiti e decreti ingiuntivi sul Consorzio per la costa tirrenica

Molti enti non hanno pagato il consumo elettrico per la depurazione. L’Enel presenta un conto di 375mila euro da ripartire tra i morosi

Del “Consorzio intercomunale per la promozione e lo sviluppo della costa tirrenica” – nato negli anni Ottanta, sciolto nel 2011 e sottoposto a procedura di liquidazione con decreto del Prefetto di Vibo Valentia datato 4 aprile 2012 – s’erano un po' perse le tracce. Anzi, si era tutti convinti che la partita, a dieci anni dalla chiusura di un’esperienza protrattasi, tra luci e ombre, per quasi trent’anni, fosse ormai chiusa.
In realtà, a spulciare gli atti pubblicati sul sito del Comune di Tropea, pare non sia proprio così. Non tutti i debiti sono stati ancora pagati e il commissario liquidatore, Salvatore Lorenzo Lafaci, sta ancora lavorando per mettere la parola fine ad una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo. Recuperare il bandolo della matassa, evidentemente, non è facile anche perché la massa debitoria non sarebbe irrilevante.
L’ultimo presidente del Consorzio, Girolamo Pungitore, sostiene che, nel 2011, al momento di lasciare l’incarico dopo aver presentato formali dimissioni, aveva, grosso modo, recuperato buona parte delle somme dovute dai Comuni membri del Consorzio (Nicotera, Joppolo, Ricadi, Spilinga, Tropea, Zambrone, Parghelia, Briatico, Drapia, Zaccanopoli) e che i debiti ammontassero a circa trecentomila euro. Cosa sia successo dopo non è dato sapere. Per certo, nel settembre 2013, negli uffici della struttura consorziale, si insediava il commissario liquidatore Salvatore Lorenzo Lafaci sul cui tavolo sono subito cominciati ad arrivare richieste di pagamento e decreti ingiuntivi.

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