Calabria

Venerdì 22 Novembre 2024

Domani la mobilitazione dei sindaci davanti all’Annunziata di Cosenza

Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto

L’ospedale sotto assedio. Terapia intensiva stracarica di pazienti, posti letto rimasti a lungo insufficienti, contagiati dal Covid morti in ambulanza e pronto soccorso senza un adeguato numero di medici e infermieri: il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, mette da parte la diplomazia e passa all’attacco. Come? Con un appello alla mobilitazione, rivolto agli altri sindaci della provincia ed al personale politico locale e nazionale. Nel Cosentino, in appena tredici giorni, sono decedute a causa della pandemia 58 persone. Troppe, per rimanere ancora in paziente attesa di interventi e soluzioni che tardano ad arrivare. Ma cosa dice Occhiuto? «Mi sono recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Annunziata per constatare che le gravi carenze di personale medico e paramedico, che denuncio da più tempo, non hanno registrato alcun passo in avanti. Al contrario – afferma Occhiuto - i medici li abbiamo visti andare via, come l’ex primario del Pronto Soccorso Michele Mitaritonno il quale, con grande lucidità, al pari dei suoi predecessori, e come un guerriero senza armi mi aveva rappresentato la situazione di forte sottodimensionamento del Pronto Soccorso, inadeguato a rispondere alle esigenze di un ospedale hub, che accoglie pazienti da tutta la provincia».

Il post di Occhiuto

«L’ospedale dell’Annunziata è patrimonio di tutta la provincia. I sindaci se uniti possono smuovere le cose. Domani mattina (sabato 17) alle 10 saremo tutti davanti al Pronto Soccorso indossando la fascia tricolore per sostenere le ragioni dei medici e del personale sanitario e il diritto alla salute dei cittadini. Stamattina mi sono recato in visita e ho trovato i medici del Pronto Soccorso, e anche quelli di tutti gli altri reparti Covid, stremati: si stanno impegnando in turni massacranti e con tutte le loro forze per affrontare questo nuovo picco pandemico del covid-19. I pazienti stazionano per giorni e giorni nel pronto soccorso senza un posto letto, e alcuni muoiono nel reparto e nelle ambulanze in attesa. Inoltre molti reparti specialistici sono stati convertiti in Covid con grave danno per gli ammalati di altre patologie. La “Commissaria” anziché assumere decisioni tempestive, come dovrebbe essere per il suo ruolo, sembra quasi volersi deresponsabilizzare. La situazione è diventata insostenibile e pericolosa per tutti. Da parte della Commissaria neanche una reazione pronta e positiva alla mia sollecitazione, di qualche settimana addietro, di richiedere all’Esercito il riallestimento di posti letto nell’ospedale da campo di Vaglio Lise. La risposta è stata e continua ad essere un inspiegabile immobilismo che sta costando ai nostri territori un prezzo altissimo in termini di diritto alla salute e di privazioni, costringendo i sindaci a tenere le scuole chiuse, infliggendo altri duri colpi ad un commercio che già fatica a rialzarsi».

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